lunedì 11 luglio 2011

Api de maiz morado



L’api è parte della cultura popolare boliviana e si trova ad ogni angolo, non solo nei bar o nei ristoranti ma anche e soprattutto nei mercati o per le strade. Ci sono diversi tipi di api a seconda del tipo di mais usato. L’api di mais morado è una delle varietà più nutrienti, ideale per la colazione in inverno perché apporta carboidrati e minerali, come ferro e fosforo.
Per 8 o 10 persone
Ingredienti:
2 tazze di mais morado macinato
15 tazze di acqua
2 bastoncini di cannella
2 chiodi di garofano
buccia d’arancia
zucchero a piacere

Preparazione

Mettere il mais morado in 5 tazze di acqua e lasciarlo riposare per 2 ore.
Far bollire il resto dell’acqua con i bastoncini di cannella e i chiodi di garofano.
Colare il mais e unire piano piano l’acqua con la cannella continuando a mescolare per evitare i grumi.
Una volta diventato denso, mettere zucchero a piacere.
Servire caldo.


martedì 5 luglio 2011

SITUAZIONE GENERALE DEI CONFLITTI A PUNO

Aymaras Di Puno, guídate dal leader Walter Aduviri, hanno iniziato la occupazione di strade e vie di comunicazione per dimostrare la loro posizione in opposizione alle attivitá della miniera Santa Ana, chiedendo l’annullamento della concessione delle attivitá di estrazione in tutta la regione.

La protesta aymara, che ha posto in pericolo la realizzazione del ballottaggio presidenziale (in questo senso lo stesso Ollanta Humala ha chiamato la popolazione a rispettare le date della elezione presidenziale) ha riorientato l’attenzione sul grande problema dei conflitti sociali nel paese con marce e atti di violenza che hanno avuto la massima espressione in Juliaca dove venerdi 24 giugno sono morte 6 persone tentando di invadere l’aereoporto della cittá.

Le manifestazioni in Juliaca, che hanno riempito le prime pagine dei giornali nazionali, hanno avuto come protagonisti gli abitanti della provincia di Azángaro che hanno marciato per chiedere la fine dell’attivitá del settore minerario di tipo informale nel fiume Ramis, una richiesta distinta da quella che il leader degli aymara ha negoziato in Lima, nonostante che ambedue le manifestazioni identifichino nel tema minerario il principale problema. Jose Echave, esperto in temi ambientali ha precisato che “le richieste della polazione di Azangaro sono relative alla contaminazione del fiume Ramis che riguarda piu che altro la zona nord di Puno, una zona vincolata piú con le attivitá di estrazione del settore minerario, soprattutto la mina informale e la contaminazione inevitabile del fiume” attraverso agenti chimici particolari.

Ma anche la provincia di Chucuito, che si trova nel sud di Puno ha avanzato la richiesta di abrogazione del decreto supremo 083-2007, che permetteva l’uso della zona per le attivitá della Miniera Santa Anna. Finalmente, dopo diversi giorni di trattativa e un presidio di gruppi aymara fuori dal canale 5 di televisione (la cui sede si trova nella centralissima avenida Arequipa in Lima) dove il lider aymara Walter Aduviri aveva trovato rifugio come perseguitato politico cercando di evitare un ordine di arresto (che alla fine fu revocato), il governo ha deciso di revocare il decreto e lasciar senza effetto la normativa.
Considerata questa situazione c’é da evidenziare che sia nel nord che nel sud di Puno il conflitto, pur nascendo come conflitto di tipo socioambientale, si é trasformando in un conflitto étnico poiché le rivendicazioni popolari contro le concessioni al settore minerario sono sempre partite dal gruppo etnico degli aymara.

Piú che altro il problema é che non c’é alcun dialogo né alcuna coordinazione a livello delle istanze governamentali e i presidenti regionali sembrano trovarsi tra due fuochi approvando nella maggioranza dei casi le dimostrazioni della popolazione come segno di disapprovazione alla politica del governo centrale.

Dall’altra parte il governo centrale latita fino a quando la situazione non diventa ingestibile (ricordiamo che anche qui come a Bagua alla fine abbiamo avuto morti e feriti e il governo centrale ha lasciato che la popolazione dimostrasse il proprio malcontento -pur avendo ricevuto un informe della polizia sui problemi e rivendicazioni sociali in Puno- senza darle la possibilitá di negoziare con rappresentanti a Lima).

I conflitti sono la conseguenza di una agenda sociale che non é stata considerata e che trova nel tema del settore minerario uno dei punti piú critici anche perché una delle peculiaritá di questo governo é stato dare il via libera alle concessioni del settore minerario (ricordiamo anche che un decreto legge molto recente ha permesso non considerare gli studi di impatto ambientale1 per 9 dei macro-progetti che si stanno gestendo a livello di paese e dietro i quali si trova la elite dell’impresariato nazionale e internazionale).

Secondo la Defensoría del Pueblo, in Puno vi sono attualmente altri 10 conflitti sociali in relazione al settore delle miniere. Altro punto critico é la regione Cusco e la regione Madre de dios con il questionato progetto della idroelettrica di Inambari (dato in concessione a un consorzio brasiliano) e rispetto alla quale il dialogo é attualmente sospeso senza sapere quando e come si riprenderá.

Daniele Ingratoci, volontario ASPEm in Perù


DIARIO BLU



Passa veloce il tempo, e quello per scrivere è sempre pochissimo!
E' arrivato l'inverno qui a Tarija, le giornate sono fredde e grige come l'asfalto, con un'umidità che ti entra nelle ossa e increspa i capelli. E' iniziata la lotta della gente contro il freddo a suon di molteplici strati di vestiti, latte bollente con singani (la grappa prodotta con l'uva del posto), stufette alogene e tante...imprecazioni!

Continua a leggere il blog di Giordana Boscato, un nostro Casco Bianco in Bolivia.

lunedì 4 luglio 2011

La educaciòn de los "nadies"


Il momento che mi piace di più delle mie giornate lavorative è la mattina presto, quando arrivo alla ong e non c'è ancora nessuno. Apro il grande portone bianco di PROMUTAR e lo lascio spalancato, perchè in qualche minuto arrivaranno i "miei" bimbi. Salgo le scale per arrivare all' ufficio, e tutto è così silenzioso e tranquillo! Inizio a controllare le attività programmate per quel giorno da fare con i bambini e faccio un bel respiro, profondo, per caricarmi per la mattinata che mi aspetta...e poi via! Ecco che arrivano i bambini correndo su per le scale, con la loro allegria e le loro urla. "Buendìa profesora Giordana!" E tutti dentro nella classe dalle pareti gialle da poco affrescate, ricoperte di disegni, cartelloni, fotografie.
La mattina scorre veloce tra compiti di matematica, lenguaje,arte, urla, risa, qualche litigio. Arrivano le 11.30, ora in cui quasi tutti i bimbi se ne vanno perchè devono andare a casa a cucinare, ad aiutare le loro mamme a portare l'acqua o a svolgere le loro incombenze... Io mi fermo una mezzoretta in più con Fernanda, una ragazzina che a 12 anni quasi ancora non sa leggere e cerco di farle leggere qualche pagina di un libro (impresa ogni volta ciclopica!). E che emozione il giorno in cui Fernanada ha voluto leggere due pagine in più, così, di sua spontanea volontà, con entusiasmo!
Riflettevo oggi sulla mia esperienza, e quello che ne ho tratto, quasi come una folgorazione, è che qui sento di avere un...senso. Sento che il mio lavoro, anche se una goccia nell'oceano, da un po' di speranza e di serenità ai bambini che ogni mattina animano con le loro voci squillanti PROMUTAR.
Ed è la sensazione più appagante del mondo!
Ieri ho letto una frase su un muro di Tarija: "si hay un hueco en tu vida, llenalo de amor" ( "se c'è un buco nella tua vita, riempilo di amore"). Credo che è quello che sto facendo. E, a dispetto delle difficoltà, non pensavo si potesse essere così felici.