giovedì 15 dicembre 2011


Il presidente del Perù Ollanta Humala ha dichiarato sessanta giorni di stato di emergenza in quattro province dello stato settentrionale di Cajamarca dove da oltre una settimana si stanno tenendo dure proteste contro il progetto di costruzione della miniera d'oro e rame di Conga, che rappresenta il maggiore investimento per il Paese. Si tratta di un allargamento della già esistenta miniera di Yanacocha, un progetto dal valore di 4,8 miliardi di dollari, di cui il maggior azionista è la statunitense Newmont Mining Corp. A guidare le proteste, che paralizzano la zona da 11 giorni e durante cui si sono registrati violenti scontri e feriti, sono stati alcuni leader locali, tra cui il governatore dello stato di Cajamarca, Gregorio Santos. Alcune settimane fa, il ministro dell'Interno ha chiesto ai procuratori di depositare una serie di accuse penali contro Santos e altri quattro rappresentanti politici locali. Tra le accuse, quella di "ostacolare il funzionamento dei servizi pubblici", che prevede due anni di carcere. La compagnia statunitense Newmont ha annunciato la scorsa settimana la sospensione dei lavori fino a quando l'ordine non sarà stato ristabilito.

Gli oppositori al piano di allargamento del sito estrattivo, approvato dal ministero delle Miniere nell'ottobre 2010, sostengono che sarà inquinante e diminuirà le risorse d'acqua della zona. Il progetto prevede la dislocazione di quattro laghi ad alcuni chilometri di altitudine in più e la loro sostituzione con bacini artificiali. Prima dell'inizio dei lavori, gli oppositori hanno chiesto un nuovo studio sull'impatto ambientale della miniera, che dovrebbe cominciare a produrre nel 2015. Ma gli ufficiali del governo non hanno mostrato intenzione di condurre lo studio. Durante la sua campagna elettorale a Cajamarca, Humala aveva dichiarato che l'acqua era per lui più importante dell'oro. Adesso molti abitanti locali si sentono traditi dal presidente. L'economia peruviana dipende per gran parte dall'attività mineraria, che rappresenta il 61% delle entrate nazionali.

Natale a Llinque di Patrizia Gajaschi