giovedì 23 giugno 2011

Il servizio civile ti cambia la vita



La pubblicità diceva "il servizio civile ti cambia la vita": per me è stato vero.
Me l'ha, direi, stravolta.
Il Perù mi ha lasciato segni indelebili.
E nella mente si sono smosse tante cose, tant'è che quando sono tornata in Italia ero spaesatissima.
Mi ero fatta ammaliare dalla cooperazione internazionale e quindi ho cercato di formarmi in quel campo: avevo passato la selezione per un master in diritti umani, ma costava troppo e quindi ho abbandonato l'idea, avevo deciso di fare la formazione con AIBI ma poi ho cambiato idea, volevo fare un corso a Firenze ma poi ho nuovamente cambiato idea. Si trattava di escamotages per lavorare PER i bambini, ma io volevo lavorare CON loro.
Inoltre,non mi sentivo, e non mi sento tuttora, portata per una vita un po' qua e un po' là.

Di una cosa ero sicura dopo l'esperienza a Cajamarca: io volevo lavorare con i bambini. Facendo due conti ho realizzato che con la mia laurea in lingue non sarebbe stato possibile e quindi ho deciso di rimettermi a studiare per diventare maestra e a fra un mese e mezzo mi laureerò.
Durante gli anni dell'università ho comunque lavorato in ambito educativo facendo progetti di educazione alla mondialità nelle scuole per i quali la mia esperienza "sul campo" ha sicuramente influito.
Quindi direi che dal punto di vista professionale è stata questa la svolta più grossa.

Dal punto di vista personale, bé...difficile sintetizzare. Ci provo:

Ho visto e respirato la dolcezza e la durezza delle Ande
ho parlato con las campesinas dai cappelli sontuosi e dalle trecce curate
ho imparato uno spagnolo tutto fatto di diminutivi : pancito, gringuita, ahoritita, un solcito, de repente, no mas...!
ho conosciuto il MANTHOC, madre vitale di energie, riunioni, voglia di cambiamento e dis(organizzazione)
ho vissuto a 2800 metri di altezza
ho visto la selva e dormito in mezzo a tante zanzare
mi sono spostata in una città con 10 milioni di abitanti in cui è presente tutto lo scibile umano ( a Lima vendono le cartine geografiche ai semafori)
sono sopravvissuta a quelle curve a gomito senza guard rail: in quei momenti ho pensato che esistesse un dio
ho conosciuto l'umiltà tipica di chi vive alla giornata ( e l'ho apprezzata)
ho stretto legami forti con dei bambini e delle bambine stupendi e curiosi
ho visto bambini urlare dignità e ho visto adolescenti sfoggiare capacità oratorie che non mi apparterranno mai, aimè
ho mangiato le humitas
ho imparato a fare l'arroz con leche
ho scoperto che il tempo è nella nostra mente e non nelle lancette dell'orologio
ho visto lo scempio che noi "sviluppati" siamo riusciti a fare, avendo anche il coraggio di vantarcene
ho toccato con mano il fatto che viviamo in un mondo sbagliato : io in Perù ero ricca sfondata con lo stipendio che ricevevo e questo mi faceva comodo, ma anche sentire in colpa
ho mangiato fichi d'india a febbraio
ho visto una miniera d'oro che mi ha letteralmente nauseata
ho fatto amicizia con altri "Caschi Bianchi" che ora sono fra i miei amici più cari
ho capito che, anche a meridiani così diversi, in fondo le persone cercano serenità e vogliono vivere dignitosamente
mi sono arrabbiata tutte le volte che non riuscivo ad attraversare la strada
mi sono stupita tutte le volte che i commessi nei negozi non sapevano dirmi di no e mi offrivano dei sì fasulli
sono rimasta confusa quando sono andata per la prima volta a comprare le patate al mercato
mi sono innamorata dei colori dei loro vestiti che rivendicavano tradizione in una città che sussurrava falsa modernità
sono dimagrita senza nessuno sforzo
ho pensato che ci fosse una mano divina a dirigere il traffico nelle strade di Lima
mi sono emozionata per l'arte con cui venivano allestiti i mercati di frutta
mi sono incazzata per tutti i globos pieni d'acqua che mi hanno tirato a carnevale
mi sono sentita accolta e voluta bene

Tutto questo, e molto altro ancora, mi ha fatto innamorare di quel posto dall'aria rarefatta e mi ha sicuramente fatto vivere l'anno più bello e più intenso della mia vita.
Io in Perù voglio tornarci, anche se mi fa un po' paura perché so che mi risveglierà anche ricordi che preferirei sopire.
Ma la vita è fatta anche di quelli.

Il giorno che ci riandrò, vi farò sapere.

Giulia Oggiano


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